
PSICOMOTORICITÀ
La psicomotricità è parte del progetto di psicologia scolastica proposto dall’associazione La Stella O.N.L.U.S. all’interno della scuola dell’infanzia S. Pio X. Tale progetto ha come finalità il benessere del bambino nell’ambito della prevenzione primaria. A livello generale, quindi, ci si propone di supportare il bambino rispetto alla crescita globale, tenendo conto di tutti gli aspetti in essa implicati: cognitivo, motorio, relazionale, emotivo.
A tale scopo si prevede il coinvolgimento delle figure che, a nostro parere, sono parte integrante dell’ambiente scolastico, che oltre ai bambini, sono gli insegnanti e i genitori. Per ognuna delle figure in gioco vengono utilizzati strumenti specifici: la psicomotricità rivolta ai bambini, il confronto costante e le dinamiche di gruppo con gli insegnati sia sui singoli bambini, sia sui modelli educativi, e infine colloqui con i genitori.
Per quanto riguarda i bambini, come già detto l’obiettivo generale è seguirli rispetto alla loro crescita globale. Rispetto ad obiettivi specifici, si lavora per favorire:
-
lo sviluppo armonico dello schema corporeo
-
la costruzione dell’immagine corporea accrescendo
-
le abilità motorie,
-
le capacità di gestione delle stesse
-
la conoscenza fattiva delle varie parti del corpo
-
-
sperimentazioni alternative e costruzioni di ruolo
-
l’aspetto simbolico
-
l’espressività verbale
-
gli aspetti di relazione e socializzazione.
-
lo sviluppo dell’autonomia e dell’indipendenza grazie alla sperimentazione ripetuta nel fare di chiari nessi di causa-effetto.
Il riferimento teorico si basa sull’approccio relazionale di Lapierre e Aucouturier, con particolare attenzione all’importanza dei contrasti di base, quelle nozioni fondamentali che vengono esperite nel vissuto ed appaiono inizialmente come opposizioni nette, quali: presenza/assenza, grande/piccolo, davanti/dietro, contrazione/rilassamento ed altri. Infatti, a partire da essi che prende avvio la strutturazione ed organizzazione dell’Io.
I contrasti di base sono classificabili in cinque categorie, relativi a nozioni di:
-
Intensità: che riguarda la potenza degli stimoli percepiti dalle differenti vie sensoriali: la vista (chiaro-scuro), l’udito (suono forte-debole), l’odorato ed il gusto (forte-leggero, buono-cattivo), il tatto (duro-molle, liscio-rugoso), la cinestesi (pesante-leggero).
-
Grandezza: che riguarda la dimensione spaziale o temporale
-
Velocità: la più complessa perché associa spazio e tempo percepiti come un’intensità.
-
Orientamento nello spazio e nel tempo
-
Relazione: include tutte le nozioni che esprimono le relazioni umane con sé e con altri.
La psicomotricità, dunque, permette di strutturare l’attività in termini di scoperta e di gioco. Difatti le prime conoscenze del bambino passano attraverso l’ambito senso motorio e l’uso del corpo a partire dai quali poi si passa a creare rappresentazioni, e simbolizzazioni.
Partendo, quindi, dall’esperienza vissuta con la partecipazione attiva della motricità corporea, si arriverà poi ad elaborare le strutture del pensiero astratto che portano il bambino a discriminare il proprio muoversi in modo sempre più articolato.
Inoltre, la psicomotricità permette di impostare l’attività in gruppo, ma facendo molta attenzione agli aspetti del singolo bambino, così da permettere una taratura individuale. Per ogni bambino si parte da una fase di conoscenza e di valutazione dello sviluppo psicomotorio così da poter impostare in modo mirato l’intervento in gruppo. Il programma generale è tarato su ogni bambino cosicché, ciascuno all’interno dell’attività proposta, si possa sperimentare arrivando al grado di astrazione che gli è consono per lo sviluppo raggiunto fino a quel momento. Si tratta di un’attività guidata, ma con particolare attenzione al fatto che i bambini abbiano, una volta indirizzati, modo di sperimentare in modo creativo e personale.
L’attività è svolta in gruppi più o meno stabili, che però possono subire variazioni in funzione degli obiettivi dell’intervento, in modo che l’essere con gli altri sia un’esperienza formativa e relazionale che permetta al bambino di sperimentare nuovi modi di relazionarsi ed interagire con i suoi pari.
Infatti, le attività proposte sono sempre impostate in modo da favorire la collaborazione con gli altri che va dal rispetto dei turni di gioco, alla collaborazione più stretta per portare a termine compiti che sono tarati per essere svolti insieme e che richiedono da parte dei bambini una divisione dei compiti.
Alla fine di ogni seduta si strutturano spazi per l’espressione da parte del bambino di ciò che è avvenuto attraverso l’uso di vari strumenti: il gesto, la rappresentazione grafica, il suono ed il linguaggio verbale, per favorire una distanziazione e un’elaborazione più simbolica dei propri vissuti.
CONTATTACI
CENTRO CLINICO STELLA POLARE
Via Vaccari, 11 - 35138 - Padova (PD)
Tel. 049 7380685
E-mail: ccstellapolare@gmail.com





