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TERAPIA CON IL MEZZO DEL CAVALLO
E di tutto ciò che vi è connesso

Il servizio realizza ed attua strategie d'intervento che riguardano una pluralità d'aspetti: psicomotori, neuromotori, psicologici, relazionali, familiari e educazionali; il tutto attraverso attività gratificanti e divertenti che portino le persone, nella loro esistenza quotidiana, ad esercitare al massimo le loro capacità

Come si deduce già ad esempio dal disegno di legge sull'argomento presentato al Senato della Repubblica in data 28 aprile 1997, la Terapia con il Mezzo del Cavallo (T.M.C.) “si può considerare come un complesso di tecniche rieducative agenti per il superamento del danno sensoriale, cognitivo e comportamentale, attraverso lo svolgimento di un'attività ludico-sportiva che ha come mezzo il cavallo."

La Terapia con il Mezzo del Cavallo non è quindi né una mera attività ludica né una terapia alternativa a quelle tradizionali. Essa applica le tecniche standard di riabilitazione con un mezzo particolare, il cavallo. Si avvale cioè delle competenze di psicologi, medici, fisioterapisti, psicomotricisti, terapisti occupazionali che, in collaborazione con pedagoghi ed istruttori d'equitazione, impostano il loro protocollo di riabilitazione e rieducazione abituale. In sintesi, gli operatori devono essere in grado d’utilizzare al meglio questo strumento per scopi riabilitativi, rieducativi e educativi, adattando il loro protocollo abituale al fatto che il paziente non è in uno studio, ma in un maneggio, non è su di una poltrona, una sedia o un lettino, bensì su di un cavallo.

Essa esplica quindi una funzione:

  • PREVENTIVA sui disturbi e disagi

  • RIABILITATIVA TERAPEUTICA

  • FUNZIONE EDUCATIVA che attiva e sostiene le potenzialità di crescita e di progettualità individuale

  • SOCIO-SANITARIA che favorisce l’integrazione sociale di condizioni di debolezza e marginalità

L'insegnamento dell'equitazione è quindi eventualmente un effetto “collaterale” di un lavoro più complesso ed è solo quest'ultimo che permette di poter denominare quest'attività anche come terapia.

 

Nel Centro operano tutti professionisti in possesso degli adeguati titoli di studio ed abilitazione alla professione. Alcuni di loro hanno inoltre frequentato corsi di perfezionamento presso la Scuola Nazionale A.N.I.R.E. (Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre). Ad essi si affiancano i tirocinanti ed alcuni volontari, che coadiuvano terapeuti e terapisti nei rapporti con il cavallo, ma non intervengono negli aspetti riabilitativi e rieducativi.

 

II Centro opera in tre aree:

  • area di terapia, riabilitazione e rieducazione equestre

  • area socio-sanitaria e preventiva

  • area ludica

 

All'interno di ognuna di queste si opera utilizzando come mezzo il cavallo, il suo mondo, oltre che terapeuti ed educatori con tutti i loro usuali strumenti adattati a questo contesto.

 

STRUTTURAZIONE DELL’ATTIVITÀ

 

In conseguenza di quanto detto lo svolgimento dell'attività non può che seguire quelli che sono i moderni canoni di un servizio di riabilitazione.

Si utilizza cioè una logica di presa in carico globale della persona e di elaborazione di una strategia d'intervento adeguata che permetta di generalizzare nella vita quotidiana i risultati raggiunti. In questo modo si ottiene un reale miglioramento della qualità della vita di chi vi partecipa.

 

L'attività viene svolta come attività permanente, cioè staccandosi sia dall'idea di attuare la riabilitazione, la rieducazione e la stessa educazione attraverso cicli, sia che questo tipo d'attività debba inevitabilmente essere impegnativa, noiosa e pesante per il soggetto che vi si sottopone.

II servizio, quindi, realizza ed attua strategie d'intervento che riguardano una pluralità d'aspetti: psicomotori, neuromotori, psicologici, relazionali, familiari e educazionali; il tutto attraverso attività gratificanti e divertenti che portino le persone, nella loro esistenza quotidiana, ad esercitare al massimo le loro capacità.

II lavoro è svolto "in gruppo", ma mirato su ogni singolo e comprende anche la gestione dei diversi canali e flussi di comunicazione presenti. Nel suo insieme si potrebbe quindi definirlo come un trattamento individuale all'interno di un lavoro in gruppo.

 

Schematicamente l'attività può essere suddivisa in tre parti:

 

ASSESSMENT IN RIABILITAZIONE

 

Viene costruita la cartella clinica con la strategia e gli obiettivi riabilitativi. I passaggi essenziali di questa parte possono essere cosi sintetizzati:

  • II colloquio con i referenti: Questi possono essere la persona stessa, la famiglia e/o gli operatori d'eventuali centri frequentati che accompagnano gli utenti. Con loro s’inizia un rapporto per "lavorare assieme" sulla situazione in modo da dare un supporto che vada oltre il singolo momento riabilitativo, ma rientri invece in una logica globale sul caso. Qui si spiega cos’è la riabilitazione e nello specifico la T.M.C. Si crea il setting clinico generale attraverso screening, scoring, la visita d'accoglienza e il colloquio. Ove vi siano utenti che arrivano attraverso centri si visitano anche quest'ultimi in modo da poter analizzare anche la quotidianità delle persone.

  • La raccolta dati: si raccoglie il materiale clinico in possesso delle persone per poterlo confrontare con quello che si va via via creando all'interno del servizio. Avviene un confronto fra la diagnosi che attua il nostro servizio e quella effettuata dai servizi che già seguono i nostri utenti. Nei casi in cui sia possibile, nel senso che vi sia la disponibilità da parte di questi, si prende contatto anche con gli operatori delle strutture che seguono la persona, ad esempio il medico curante, il fisioterapista, lo psicologo, in modo da coordinare con loro gli sforzi terapeutici all'interno di una strategia comune.

  • La discussione di équipe sul caso: in una visione globale della persona vengono stabiliti gli obiettivi contingenti e la strategia d'intervento in modo che tutto possa essere monitorato nel suo divenire. Questo passaggio seguirà 1'utente e la sua evoluzione nel percorso riabilitativo e/o rieducativo e/o educativo attraverso continue verifiche sul caso discusse all'interno dello staff. Ove sia necessario vengono richieste anche consulenze esterne.

 

ASSESSMENT A CAVALLO

 

Vengono ripercorse le stesse tappe della precedente ed avviene in sincronia con l'assessment in riabilitazione. La caratteristica è che tutto viene adattato agli strumenti specifici che utilizza il servizio sintetizzabili in una strategia d'intervento attraverso obiettivi che utilizzano il cavallo ed il suo mondo. Alla fine viene prodotta una “diagnosi transitiva/funzionale”, cioè una diagnosi non classificatoria, ma puntata ad una strategia che segua le potenzialità e possibilità individuali. Anche questi obiettivi saranno continuamente verificati nelle riunioni dello staff. Da tutto ciò continuano a scaturire proposte terapeutiche che cercano anche di coinvolgere il più possibile i referenti rispetto agli obiettivi proposti e di discutere con loro il modo con cui essi possono collaborare dall'esterno al loro raggiungimento ed alla generalizzazione nella vita quotidiana dei risultati acquisiti.

 

TRATTAMENTO

 

Per ogni utente viene quindi predisposto uno specifico piano d'intervento che prevede la modalità d'effettuazione dell'intervento medesimo, del numero delle sedute settimanali e degli incontri di verifica

Per la realizzazione del trattamento il centro si avvale di numerosi strumenti: dal cavallo in senso stretto, ai test e le attività a terra. Dal materiale per psicomotricità, musicoterapica, per fisioterapia a cavallo, riabilitazione psicologica e psichiatrica, al luogo principale in cui si svolge l’attività - il maneggio-. Dall’ambiente motivazionale che viene creato, all’eventuale gruppo all’interno del quale ogni utente lavora. Dai terapeuti e terapisti che applicano le loro conoscenze specifiche, ai referenti che vengono seguiti nelle problematicità proprie al loro ruolo concordando con loro una collaborazione esterna per il raggiungimento degli obiettivi. Dalla scuola di equitazione, al lavoro in scuderia. Ed altro ancora, fra cui non ultimi vengono i palafrenieri, ausiliari e volontari che aiutano gli operatori durante le attività. Queste figure non operano nell'attuazione della terapia in senso stretto, ma coadiuvano con il personale nella gestione dei cavalli e nella preparazione del campo. È importante precisare che, in genere, su ogni caso, l’operatore o gli operatori che in quel momento se ne occupano, hanno bisogno di essere aiutati da una o due persone.

Come già detto tutto ciò è oggetto di continuo monitoraggio durante le riunioni dello staff e viene discusso passo passo con i referenti, in modo che ciò funzioni da training educazionale per coloro (genitori, educatori, operatori ecc.) che sono vicini all'utente primario, li renda partecipi a quanto avviene all'interno del servizio e permetta di sfruttare al massimo il loro aiuto essenziale nella generalizzazione alla vita quotidiana di quanto acquisito. Inoltre, anche se al momento il problema costi interferisce fortemente, il servizio sta cercando sempre più di intervenire nel campo dell’integrazione scolastica e lavorativa. Da una parte cercando interlocutori per portare il mondo del cavallo nelle scuole con particolare riferimento alle classi ove sia già inserito un ragazzo con problemi seguito dal centro, dall'altra occupandosi di terapia occupazionale sempre attraverso il mondo dell'equitazione.

 

INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI

 

Come confermano gli studi più recenti la T.M.C. non trova particolari controindicazioni assolute proprio perché non si tratta dell'andare a cavallo, ma di una terapia che viene adattata volta per volta al singolo caso. In generale quindi e l'analisi iniziale del caso, sentito anche il parere eventuale di consulenti esterni, che dirà se l'applicazione è possibile e se la persona ne potrà trarre vantaggio o, ancora, se quel centro è attrezzato come personale e strutture per la presa in carico.

 

STRUTTURA DEL CENTRO

 

Il centro svolge la propria attività attraverso uno staff tecnico ed utilizza diversi complessi ippici sparsi sul territorio, in modo da essere il più vicino possibile all'utenza finale. È così possibile, inoltre, utilizzare non spazi “ghettizzanti”, ma luoghi ove tutti, e non solo coloro che hanno problemi, si trovano per divertirsi. 

Per questo vi sono diverse sedi operative delle quali, al momento, sono attive le seguenti:

 

SEGRETERIA GENERALE: 

  • Via Vaccari, 11 – 35138 Padova (PD) Tel./Fax 0497380685 

 

SEDI OPERATIVE: 

  • Centro Ippico "Villa Vanna" Via Pietro Bembo, 211 PADOVA

  • Centro Ippico “Victory “ Via Stazione 50, Grisignano di Zocco (VI)

  • Centro Ippico "Ippogrifo" Via San Paolo, 41 Peseggia (VE)

  • Centro Ippico “Al Bosco” Via Caenassi, 22 Mellaredo di Pianiga (VE)

 

In queste sedi si opera usufruendo delle strutture di maneggio (in particolare del maneggio coperto) e d'alcuni cavalli di proprietà dei suddetti circoli ippici; di un cavallo e materiale per ippoterapia (tipo sella da ippoterapia, fascioni, feltri ecc.) e per psicomotricità (tipo cartelli, delimitatori di spazi, giochi, ecc.) di proprietà dell'associazione e della cooperativa.

Per la suddetta attività non è utilizzata alcuna struttura strettamente sanitaria poiché, per propria caratteristica, essa viene svolta all'interno di Centri Ippici.

 

L’attività fa capo ad un equipe specifica composta da:

  • Dr. Ruggero GUZZO, Psicologo-Psicoterapeuta. Direttore del Centro Clinico. Specializzato ANIRE

  • Dr.ssa Ornella MARIO, Psicologa-Psicoterapeuta, Specializzata ANIRE

  • Dr. Rocco CASTRIGNANO Medico Chirurgo 

  • Dr. Francesco FORAPANI Medico Veterinario

  • Dr.ssa Federica TATINI, Pedagogista. Specializzata ANIRE

  • Dr. Damiano Gabriele TARATUFOLO, Psicologo

  • Dr.ssa Alessia CASTRIGNANO Dottoressa in Psicologia, OTEB FISE

  • Giorgia PIAZZA Istruttore Federale FISE

  • Massimo GIACOMAZZO Istruttore Federale FISE

 

 

La direzione delle diverse sedi operative è coadiuvata da:

 

  • Dr. Ruggero GUZZO, Psicologo-Psicoterapeuta. Socio Ordinario della S.I.T.C.C. Direttore del Centro Clinico

  • Dr.ssa Ornella MARIO, Psicologa-Psicoterapeuta, Socio Ordinario della S.I.T.C.C.

  • Dr.ssa Federica TATINI, Pedagogista

  • Dr. Damiano Gabriele TARATUFOLO, Psicologo

 

 

II personale è tutto in possesso di proprio titolo abilitante alla professione. È tutto iscritto agli elenchi regionali in materia. Alcuni hanno frequentato corsi di perfezionamento (post-laurea, post-diploma) organizzati dall'A.N.I.R.E. allo scopo di preparare gli addetti nel campo della T.M.C. Questi corsi sono riconosciuti con L.R.95/80, ed attraverso essi l'Ente Pubblico (nel caso specifico Regione Lombardia) rilascia l'attestato di specializzazione post-laurea/post-diploma per addetti alla terapia con il mezzo del cavallo.

Come già detto presso il C.R.E. operano inoltre ausiliari e volontari. Essi non operano nella terapia in senso stretto, ma aiutano gli operatori nella gestione dei cavalli e del maneggio.

 

 

DURATA DELLE SEDUTE

 

Da quanto detto prima risulta chiaro ch e la durata d’ogni singolo intervento non è di per se stessa quantificabile essendo costituita da più parti:

1) colloquio, trattamento ed aiuto al caso all'interno della famiglia o dell'istituzione

2) lavoro a terra con il paziente

3) lavoro utilizzando il cavallo con il paziente

Le prime due parti sono difficilmente quantificabili in quanto la struttura rimane sempre a disposizione degli utenti. Ad esempio: durante un periodo d’apertura dalle ore 14 alle 18 1'utente può rimanere per tutte le quattro ore nel servizio venendo coinvolto in attività a terra, o, ancora, le famiglie possono venire per delle consulenze. Nello stesso modo le famiglie possono telefonare o programmare incontri, anche al di fuori dell'orario di servizio ufficiale, per qualsiasi problema rispetto al quale la professionalità dei terapeuti e terapisti del centro possa essere loro d’aiuto.

La terza parte è invece più facilmente quantificabile essendo caratterizzata da un periodo in cui un cavallo è ad esclusiva disposizione di quel particolare utente. È importante che questo tempo sia ben determinato in modo da creare un setting specifico. Questo periodo è comunque variabile secondo la patologia dell'utente e cioè delle sue capacita fisiche e di concentrazione. Così per alcuni può arrivare anche a 35/40 minuti, mentre per altri non può superare i 20/25 minuti. Riguardo a ciò è da tenere presente che, ad esempio, durante una seduta di fisioterapia della durata di un’ora, un'ora e mezza la parte attiva da parte dell'utente è, mediamente, di 15/20 minuti. A cavallo, invece, l'utente rimane attivo dal primo momento all'ultimo, il che spiega la riduzione dei tempi. In generale, comunque, si può affermare che la durata di questa parte è di circa trenta minuti esclusi i necessari tempi di salita e discesa.

Le tre parti sono comunque da considerarsi come integranti ed inscindibili.

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In particolare, svolge attività  terapeutiche e riabilitative in tutte le forme: sociale, psicologica, cognitiva, fisica. Utilizzando anche luoghi legati alla quotidianità.

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