
TERAPIA CON IL MEZZO DEL MOVIMENTO E DELLA MUSICA
Individuiamo come strumenti preferenziali di intervento, la musica ed il movimento corporeo.
Verranno pertanto seguite le varie fasi di strutturazione di qualsiasi altro intervento terapeutico, che vanno dalla valutazione generale del caso con conseguente diagnosi, alla valutazione per la specifica attività, fino al trattamento vero e proprio che è volto alla generalizzazione del cambiamento alla vita quotidiana.
Il Centro Cinico Stella Polare, ha come scopo lo svolgimento d’attività nei settori socio-sanitario e sociale con specifico riferimento ai settori della riabilitazione, terapia, rieducazione, educazione e reinserimento di soggetti svantaggiati e disabili fisici e mentali.
Con il presente progetto il Centro Clinico propone un intervento di terapia e riabilitazione di tipo topo-ludico, condotto quindi da psicologi e psicoterapeuti che si pone però in termini non medicalizzati, come in un ospedale o in un classico ambulatorio, bensì passando attraverso un luogo caratterizzato da un ambiente “ludico”.
Ciò significa che il paziente è accolto in un luogo dove prevalgono la “salute” e la “normalità” e non la “malattia” e la “anormalità” ponendosi fin dall'inizio nella logica delle potenzialità piuttosto che in quella del deficit.
La logica è di presa in carico globale della persona e della situazione, in un luogo non connotato tradizionalmente come luogo di cura, ma nel quale verranno utilizzati gli strumenti clinici ortodossi (dalla consulenza psicologica, al colloquio clinico, alla psicoterapia alla riabilitazione) passando attraverso un contesto caratterizzato dal movimento e dalla musica, senza per questo modificare i presupposti epistemologici e metodologici su cui la clinica e la terapia, si basano.
Nel caso specifico, dunque individuiamo come strumenti preferenziali di intervento, la musica ed il movimento corporeo.
Verranno pertanto seguite le varie fasi di strutturazione di qualsiasi altro intervento terapeutico, che vanno dalla valutazione generale del caso con conseguente diagnosi, alla valutazione per la specifica attività, fino al trattamento vero e proprio che è volto alla generalizzazione del cambiamento alla vita quotidiana.
OBIETTIVI
Gli obiettivi generali che l’intervento si propone al di là del contesto specifico della terapia, possono essere sintetizzati in base a quattro aspetti:
- Da un punto di vista percettivo-motorio: stimolare schemi percettivo-motori adeguati partendo dallo stadio di sviluppo in cui il soggetto si trova per favorire un avanzamento agli stadi successivi; favorire l’integrazione dello schema corporeo e la consapevolezza corporea;
- Da un punto di vista emotivo-affettivo: favorire l’emergere di stati d’animo correlati al vissuto sia dell’esperienza di differenti stati percettivo-motori, che di esperienze sensoriali (es. uditive, visive), che relazionali permettendo così di sperimentare forme alternative di contenimento e/o di apertura, volti a favorire una maggiore integrazione dell'Io così come supportare il processo di separazione/individuazione;
- Da un punto di vista relazionale: favorire la sperimentazione di schemi di relazione alternativi con il terapeuta e/o in gruppo in un contesto piacevole, in cui è possibile trovare soddisfazione nel proprio fare e nel fare insieme ad altri;
- Da un punto di vista cognitivo-intellettivo: favorire attraverso situazioni-problema in un contesto di gioco lo sviluppo verso stadi di pensiero più evoluti, tenendo conto di aspetti legati all’orientamento spazio-temporale, alla memorizzazione, alla concentrazione, all’astrazione, al linguaggio (inteso sia nella sua accezione comunicativa che in quella cognitiva).
Gli aspetti considerati non vanno comunque intesi come separati tra di loro, ma come complementari e simultaneamente agenti all’interno della terapia. Inoltre, per ciascun utente verranno definiti degli obiettivi specifici a breve e lungo termine, basati su reali esigenze e bisogni.
STRUTTURAZIONE DELL’INTERVENTO e STRUMENTI UTILIZZATI
L’intervento prevede una strutturazione clinica tipica di qualsiasi intervento di tipo terapeutico, che possiamo sintetizzare nelle seguenti fasi, relative a ciascuna persona presa in carico:
FASE 1:
Raccolta dati tramite:
- colloquio con referenti per la raccolta anamnestica (genitori, insegnanti , educatori)
- osservazione del singolo utente ed utilizzo di eventuali strumenti utili alla diagnosi (colloquio, test ecc.)
- consultazione dell’eventuale materiale clinico precedente
L’intervento e gli obiettivi dello stesso verranno definiti con il genitore/referente, che avrà un ruolo importante nella generalizzazione alla vita quotidiana.
Pertanto, ove utile e necessario, si struttureranno dei colloqui preliminari con i genitori/referenti e con la persona che prenderà parte alla terapia. Oltre ad una diagnostica di base che verrà svolta nel corso delle prime sedute, se si rivelerà utile ai fini di una realistica definizione degli obiettivi, potrà essere richiesto un approfondimento diagnostico con l'utilizzo di test specifici.
Gli strumenti usati in questa fase saranno, come già accennato, il colloquio (sia con i referenti che con l’utente), l’osservazione, le checklist per delineare un profilo evolutivo ed eventuali test (proiettivi, neuropsicologici ecc.).
FASE 2:
l’équipe discuterà sul caso per definire una diagnosi transitiva e funzionale attraverso schemi interpretativi rispondenti alle reali esigenze dell’utente. Essa permetterà di comprendere le potenzialità e le possibilità individuali, in modo da partire da ciò che il paziente sa fare per intraprendere un percorso che sia davvero utile.
FASE 3:
definizione della strategia di intervento, che a seconda della diagnosi funzionale, potrà essere attuata in gruppo o individualmente. L'intervento sarà strutturato in dettagli operativi che, al di là degli strumenti utilizzati, avranno come scopo la generalizzazione alla vita quotidiana. In questa fase verranno definiti anche gli strumenti più consoni da utilizzare e il modo in cui inserirli nella terapia. Nel fare questo si farà riferimento a dei modelli interpretativi da cui derivano tecniche e metodi funzionali alla situazione. Ad esempio: terapia psicomotoria relazionale di Lapierre e Aucouturier, legata alla concezione del corpo come mezzo principe di conoscenza del mondo e di sé stessi attraverso la scoperta dei contrasti di base, l’esperienza senso-motoria e tonico-emozionale; metodologia Portage e programma TEACCH, basati sugli stadi di sviluppo, sull’analisi del compito, sull’adattamento dell’ambiente alla persona, tramite una strutturazione spazio-temporale ed una presentazione progressiva delle difficoltà; tecniche
riabilitative di derivazione neurofisiologica e comportamentale, sia di neurofacilitazione sottocorticale (Bobath) che di facilitazione corticale (Perfetti) o altre tecniche di varia derivazione (es. Feldenkrais) che potranno trovare applicazione anche rispetto a problematiche motorie, quali la paralisi cerebrale infantile, i traumi cranici ecc.. Inoltre, potranno essere individuate altre tecniche o metodi che si dovessero rivelare utili nel corso dell’intervento.
FASE 4:
attuazione dell’intervento che, in base alla strategia di intervento delineata, potrà essere in gruppo o individuale.
Gli strumenti operativi utilizzati saranno quelli direttamente derivati dalla definizione della strategia di intervento.
Innanzitutto si utilizzerà il movimento corporeo inteso come strumento di conoscenza, di espressione e di relazione con il mondo e con sé stessi e dunque di integrazione e strutturazione di sé. Accanto al movimento, riteniamo che l’utilizzo della musica, intesa come strumento che ingloba in sé suono, movimento e linguaggio, sia valido in quanto non attiva soltanto il canale sensoriale uditivo, ma coinvolge il corpo nel suo insieme in una esperienza globale e non parziale, attiva e non passiva.
La musica, se utilizzata all’interno di schemi interpretativi e in una strutturazione coerente, come descritta precedentemente, può consentire di lavorare su vari livelli. Può essere usata per favorire il rilassamento del corpo così da indurre schemi motori e/o relazionali nuovi e più adeguati, per consentire, attraverso la ripetitività del ritmo, di lavorare su un piano emotivo-affettivo verso il ritrovamento di fusionalità e sicurezza. Dando possibilità di movimento attraverso il ritmo e la melodia, può essere sfruttata anche per favorire la percezione di contrasti e quindi di discriminazione della realtà, sia attraverso il senso dell’udito che attraverso il movimento ed il vissuto elicitato (es. musica lenta/veloce, forte/piano, acuto/grave). Il contatto con uno strumento musicale (es. tamburo, maracas, triangolo, ecc. o materiale quotidiano come forchette, barattoli ecc.) e dunque la relazione tonica con un oggetto che può assumere valore transferale, che permette di “creare” dei suoni, può essere usato per favorire la comunicazione, la relazione con gli altri, ma anche la gratificazione. La musica può essere usata per lavorare anche su un piano linguistico e cognitivo (es. memorizzazione e apprendimento). L’ambiente musicale, inoltre, può divenire contenitore delle relazioni interpersonali tra un gruppo di persone assumendo una funzione di socializzazione.
I livelli elencati possono essere attivati contemporaneamente nell’esperienza, ma a seconda dei casi si potrà lavorare più su un aspetto o sull’altro per il raggiungimento degli obiettivi più consoni alla persona.
In tale contesto, saranno usati anche altri strumenti, come quelli tipici della terapia psicomotoria (palle, corde, bastoni, materassi, materiale didattico per l’espressione grafica ecc.) o tecniche inerenti all’ambito della danza e altro materiale che potrà rivelarsi utile nel corso delle sedute.
Non va comunque dimenticato che, al di là di elementi pratici, nella fase di attuazione saranno strumenti principali di intervento la relazione che si instaurerà con il terapeuta e le dinamiche di gruppo, se si riterrà più opportuno lavorare con gruppi di persone.
Inoltre, si struttureranno momenti di verifica dei casi sia in équipe che con i referenti, che permetteranno un continuo confronto ed una continua taratura degli obiettivi anche rispetto alla vita quotidiana.
Nel corso della terapia, sarà possibile passare da un intervento in gruppo ad uno individuale e viceversa, in base a ciò che si riterrà più opportuno per il singolo caso.
DESTINATARI
Bambini/ragazzi/adulti con disagio di tipo sia relazionale che sensoriale che motorio.
MODALITA' DI ATTUAZIONE
Le sedute verranno tenute almeno settimanalmente e saranno della durata di 50 minuti circa.
Attualmente, l'attività viene svolta presso le seguenti sedi operative de “La Stella” O.N.L.U.S.:
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centro ricreativo comunale, via Pomari n°9 a Camisano Vicentino(VI)
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palestra di fisioterapia del complesso socio-sanitario ULSS 16 dei Colli, via dei Colli, 4- Padova
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palestra della sede centrale in via Vaccari, 11- Padova
PERSONALE IMPIEGATO
La conduzione dell’intervento sarà fatta da un terapeuta psicologo che farà costante riferimento all'équipe di lavoro costituita da psicologi e psicoterapeuti.
COSTI
I costi dell’intervento sono:
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seduta individuale: 40 € a seduta
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seduta in gruppo: 30 € a seduta
I costi comprendono la fase diagnostica di base, la definizione del programma riabilitativo/rieducativo/terapeutico ed il monitoraggio costante.
Sono esclusi dalla cifra incontri ulteriori con le famiglie e/o i referenti.
È possibile richiedere approfondimenti psicodiagnostici (con somministrazione di test specifici), interventi psicoterapeutici e consulenze.

CONTATTACI
CENTRO CLINICO STELLA POLARE
Via Vaccari, 11 - 35138 - Padova (PD)
Tel. 049 7380685
E-mail: ccstellapolare@gmail.com